Chi sono
Paola Abbondanza | Dog Trainer
“Quando ero piccolo m’innamoravo di tutto Correvo dietro ai cani E da marzo a febbraio mio nonno vegliava Sulla corrente di cavalli e di buoi Sui fatti miei, sui fatti tuoi“
-Fabrizio De André
Mi chiamo Paola Abbondanza e vivo divisa tra Gualdrà, dove ho il campo cinofilo e Casella, dove ad oggi abito.
Dopo aver ottenuto il diploma di maturità, mi iscrivo alla Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Genova e conseguo la laurea in legge. Inizio subito a lavorare e dopo qualche anno mi unisco in società nel settore automotive. Sento però che mi manca qualcosa… qualcosa che riguarda una passione coltivata già da piccola per gli animali.
Decido così di seguire la mia passione e dopo aver frequentato un corso durato quasi due anni, conseguo il diploma di Educatore Cinofilo CSEN. Da lì la mia passione inizia a concretizzarsi in una lavoro presso il Centro da me fondato nella mia Valle e nel paese dove ho passato la mia vita: Gualdrà.
Nasce così nel 2019 “Coda di Lupo”, in omaggio alla canzone di Fabrizio De Andrè a cui per vari motivi sono particolarmente legata.
La qualifica viene da me implementata oltre che con l’esperienza, con la frequentazione di corsi di aggiornamento (1 Livello Problem Solving Practitioner), stage di formazione ecc…
Il ruolo dell’educatore cinofilo è mettere in comunicazione/collegamento il cane con il suo “padrone” umano. Nel mio lavoro aiuto i cani e i loro compagni umani a vivere insieme il più serenamente possibile.
L’obiettivo è la relazione cane/padrone, facendo incontrare e comprendere i bisogni del cane con le esigenze del proprietario, tentando di valorizzare le potenzialità del cane tenendo conto delle sue motivazioni di razza, delle sue esperienze di vita e delle sue caratteristiche.
In particolare mi sono dedicata ai cani che vengono adottati e sono dei bellissimi meticci: alcuni vengono dal sud ed hanno caratteristiche e motivazioni sorprendenti.
Si parte spesso dai problemi più “semplici” legati alla vita domestica dei cuccioli, come le pipì, per poi iniziare a parlare di relazione, di motivazioni, di capacità del cane di risolvere in autonomia dei “qui e ora”.
Metodi di Lavoro
Approccio cognitivo zooantropologico
Più che di metodo si parla dell’approccio cognitivo zooantropologico, una visione diversa, nella quale il cane viene visto nella sua unicità e nella sua individualità, con il suo bagaglio di esperienze e conoscenze: si vuole in sostanza aumentare il benessere del cane come soggetto integrato e consapevole, non soltanto fargli raggiungere delle performance.
Approccio cognitivo significa capire che il comportamento del cane nasce da una serie di componenti presenti nella mente del soggetto e non per una reazione ad uno stimolo; significa considerare l’intero universo interiore mentale del cane: le emozioni, le motivazioni, lo stato di attivazione emozionale, le rappresentazioni innate ed acquisite e le capacità logiche e cognitive.
Approccio zooantropologico significa vedere l’obiettivo pedagogico nella valorizzazione della relazione con il proprietario attraverso una consulenza relazionale. Si agisce sulla relazione attraverso la relazione. Credo sia opportuno quindi sottolineare alcune differenze tra l’approccio addestrativo e l’approccio cognitivo-zooantropologico.
L’addestramento vuole dare al cane delle abilità per raggiungere delle performance, espressione il più delle volte di nostre esigenze, ed insegna al cane a fare delle cose, delle attività.
Nell’approccio CZ cerchiamo di capire chi è quel cane, come migliorare il suo benessere come individuo, rendendolo maggiormente consapevole di sé ed autonomo nell’ambiente in cui vive; si cerca di capire quali sono le attività che vorrebbe svolgere, e si danno gli strumenti per poter scegliere in autonomia il comportamento più adeguato di fronte ad una situazione, così può essere libero di esprimere se stesso con consapevolezza. Per esempio non interessa che un cane sia sottoposto al controllo proprietario ma che un cane riesca ad autocontrollarsi.
Nell’addestramento il cane assume una forma, fa una performance dietro un comando, ma uscito dal campo di addestramento, in situazioni di vita quotidiana, chi è quel cane? E quali sono le sue azioni ed i suoi comportamenti quando non c’è il controllo del proprietario? Probabilmente il cane non avrà i giusti strumenti per interpretare correttamente le situazioni, ed a volte non avrà neanche il giusto assetto emozionale e di arousal (quanto il cane è attivato in una situazione) per integrarsi con serenità nelle diverse situazioni. Inoltre la relazione nell’approccio addestrativo è spesso una relazione basata su continue richieste che il proprietario fa al cane, nel nostro approccio vengono prese in considerazioni anche le proposte che il cane fa al proprietario (a volte è il cane che in effetti ha l’idea migliore!), così la relazione con il proprio amico a quattro zampe diventa un modo per imparare a cambiare prospettiva ed è un’occasione di crescita… per entrambi! La passeggiata diventa a sei zampe ed il cane ci trasporta un po’ nel suo mondo, ci riavvicina alla natura, diventiamo attenti ai rumori, ai suoni, alle posture, alla gestualità, ed impariamo a dare importanza ai momenti in cui il cane annusa e marca; al tempo stesso, sentendosi considerato e diventando più sereno, il cane impara a tenerci più in considerazione ed a prenderci come guida durante la passeggiata.
Infine un’altra differenza importante è quella metodologica. Nell’approccio cognitivo zooantropologico, il premio arriva in modo inaspettato dopo che il cane sceglie in autonomia, riflettendo, la soluzione più adeguata a quella situazione.
Rinforzo positivo
Il rinforzo positivo è una tecnica che utilizzo per incoraggiare e rafforzare i comportamenti desiderati dei cani. Si basa sull’idea che i cani tendono a ripetere i comportamenti che sono seguiti da conseguenze piacevoli. Attraverso l’uso di ricompense come cibo, giochi, carezze o elogi, viene premiato quando esegue un comportamento corretto. Il rinforzo positivo favorisce l’apprendimento, motivandolo a cooperare e a imparare. Inoltre, crea un legame positivo tra il cane e il proprietario, aumentando la fiducia reciproca. Questo metodo promuove il benessere del cane, creando un ambiente di addestramento positivo e piacevole, riducendo lo stress e l’ansia associati a metodi coercitivi.
È importante sottolineare che il rinforzo positivo non significa “lasciare fare tutto al cane”. Noi utilizzeremo il rinforzo positivo in combinazione con la chiara comunicazione, la guida e la definizione di regole adeguate per sviluppare un comportamento equilibrato e rispettoso nel cane.
Clicker Training
Il clicker è uno strumento utilizzato dagli educatori per segnalare in modo preciso il momento esatto in cui il cane esegue correttamente un comportamento desiderato. Si tratta un piccolo dispositivo che emette un suono distintivo, un “click”, quando viene premuto. Questo suono viene associato a una ricompensa, solitamente sotto forma di cibo o gioco.
Il clicker prima di tutto, fornisce una marcatura acustica immediata del comportamento corretto, che è più preciso e tempestivo rispetto alla voce umana. Ciò aiuta il cane a comprendere esattamente quale azione è stata premiata.
Può essere utilizzato per insegnare comandi di base, addestramento avanzato o modificare comportamenti indesiderati. È un’aggiunta efficace al rinforzo positivo, poiché il suono del clicker diventa un segnale distinto che indica al cane che ha eseguito correttamente il comportamento desiderato e che una ricompensa è in arrivo.
Questo è l’approccio/metodo che preferisco e che tendo ad adottare in prima battuta, ma ho la consapevolezza che ci siano cani in situazioni tali da richiedere un approccio maggiormente incisivo.
La valutazione caso per caso è necessaria per poter adottare modi diversi per cani diversi, per costruire un percorso formativo del cane e del padrone.